In questo articolo vedremo le cause principali che producono stress negli ambienti di lavoro e quali sono i sintomi da tenere sotto controllo, i campanelli d'allarme che ci devono indurre a chiedere aiuto o comunque a fare qualcosa prima che sia troppo tardi e si sviluppi la Sindrome da Burnout. La maggior parte degli studi condotti negli ultimi anni hanno messo in evidenza come le caratteristiche dell'ambiente di lavoro influenzino il livello di stress e la salute dei lavoratori. Le cause sono da identificare a due livelli principali:
Cause a livello organizzativo, che sono le più importanti in termini di impatto sulla quantità di stress generato, e
Cause a livello individuale, che dipendono dalla soglia di tolleranza personale.
A causa della pandemia da Covid-19 si sono accentuate fortemente queste cause sia a livello organizzativo che individuale.
Le cause a livello organizzativo, cioè che dipendono dall'azienda, riguardano la strutturazione del lavoro e la tipologia. Per quanto riguarda la strutturazione pensiamo al modo in cui una determinata mansione viene organizzata, come ad esempio: procedure da seguire, durata, fatica e carico di lavoro, pause previste e momenti di socializzazione, turnazione, retribuzione, comunicazione tra i dipartimenti sia verticalmente (con i responsabili) che orizzontalmente (con i colleghi). In merito alla tipologia del lavoro invece, è chiaro che vi sono categorie di lavoro che sono più esposte ad accumulare stress in modo eccessivo come gli insegnanti, gli assistenti sociali, gli operatori sanitari, gli psicologi e gli psicoterapeuti, gli psichiatri, chi assiste anziani o persone con patologie gravi. Queste professioni hanno una caratteristica particolare: non sempre è possibile ottenere il massimo dei risultati pur impiegando il massimo degli sforzi.
Il senso di impotenza e di frustrazione sono più presenti che in altri lavori e sono dovuti alla relazione diretta con le persone. Possiamo dire che vi è uno sforzo emotivo considerevole quando si lavora le persone.
Gli assistenti sociali, ad esempio, hanno a che fare quotidianamente con situazioni lavorative molto stressanti emotivamente come situazioni familiari drammatiche e spesso caratterizzate da violenza. I medici o gli infermieri quotidianamente hanno a che fare con malattie e gestione di emozioni molto profonde, pensiamo a quando c'è da comunicare una brutta notizia o quando si trovano davanti a scene di decessi. Ogni volta è come se fosse un amico ad andarsene perché si sviluppano legami affettivi con il paziente difficili da evitare se si vuole fare il proprio lavoro con dedizione e passione.
Passando alle cause individuali dello SLC, queste possono variare da persona a persona e ognuno ha la sua soglia di tolleranza allo stress. Questa soglia nasce dalla nostra esperienza personale, dal nostro modo di essere, da quello che siamo. E' il risultato del modo in cui abbiamo affrontato la nostra vita fino ad oggi: gli atteggiamenti, le esperienze, i vissuti, il modo in cui abbiamo reagito alle circostanze (positive e negative) della nostra vita. La buona notizia è che questa soglia di tolleranza allo stress può essere allenata e si può apprendere sempre, in ogni fase della nostra vita anzi è molto utile farlo sopratutto in età adulta.
La "gestione dello stress" è una competenza trasversale (Soft Skill) che può essere appresa solo attraverso corsi di formazione esperienziale. Infatti i corsi tradizionali frontali svolti ad esempio con la presentazione di slide sono meno efficaci perché non favoriscono l'apprendimento emotivo e la motivazione ad imparare.
Il processo di stress a livello personale si sviluppa in tre fasi:
Allarme: fase in cui la persona si accorge che le richieste lavorative sono superiori alle risorse necessarie per fronteggiarle;
Resistenza: è la fase in cui la persona si adatta al contesto di richieste eccessive o cerca di farlo. La resistenza dipende da persona a persona, si tratta di una soglia personale;
Esaurimento: è l'ultima fase dove si esauriscono le risorse personali messe in campo nella fase di resistenza e compaiono i primi sintomi.
Quali sono i sintomi?
Possiamo suddividere i sintomi dello SLC in quattro classi principali: sintomi fisici, psicologici, comportamentali e sociali.
I sintomi fisici sono ad esempio: mal di schiena, disturbi gastrici, disturbi respiratori, ipertensione, problemi cardiaci, pressione alta, mal di testa continuo e cefalee. I sintomi psicologici possono essere: l'ansia, la scarsa motivazione, la bassa concentrazione e deficit di memoria, attacchi di panico, disturbi del sonno, nervosismo, pessimismo, frustrazione, disturbi dell'umore. I sintomi comportamentali si presentano nella condotta alimentare, ad esempio pensiamo alla bulimia o alla scarso appetito, o nell'assunzione di droghe e all'aumento della dipendenza da tabacco, caffeina e molto spesso alcol. Dal punto di vista dei sintomi sociali abbiamo la comparsa di un forte assenteismo sul lavoro, problemi gravi nelle relazioni sociali interpersonali, isolamento sociale e scarsa autostima, peggioramento della performance lavorativa.
C'è chi ha una resistenza o soglia di tolleranza dello stress alta e quindi il lo stress non produrrà nessun danno, e c'è chi invece ha una soglia bassa e bastano poche cause organizzative a produrre uno stato di stress pericoloso per la sua salute sia in termini psico-fisici che di sicurezza personale. Infatti, maggiore è il di-stress (stress negativo) e maggiori sono le probabilità di infortunio perché diminuisce l'attenzione generale. Ovviamente diminuisce anche la qualità del lavoro e quindi la produttività del singolo a discapito dell'azienda. Per conoscere meglio quali siano le strategie da adottare per ridurre lo SLC, sia a livello individuale che aziendale, leggi l'articolo successivo.
Se pensi di voler migliorare le competenze di "gestione dello stress", il nostro team di Agora può aiutarti a farlo sia a livello personale che aziendale. Per vedere come fare a livello personale visita la pagina Empower Yourself (Potenzia te stesso). A livello aziendale puoi scoprire di più cliccando su Empower your Team (Potenzia la tua squadra).
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